Una Signora vestita tutta di bianco, più luminosa del sole
“Volete offrirvi al Signore per sopportare tutte le sofferenze che Lui vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?” Queste le parole che la Madonna rivolge ai tre pastorelli, Francisco, Jacinta e Lucia,, durante la prima apparizione avvenuta a Fatima, domenica 13 maggio 1917. “Si, lo vogliamo” rispondono i tre fanciulli a quella “Signora vestita tutta di bianco più luminosa del sole, che diffondeva una luce più chiara e intensa d’un bicchiere di cristallo pieno d’acqua cristallina attraversato dai raggi del sole più ardente”. Questa Signora li invita a recitare il Rosario ogni giorno “per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra” e a tornare per sei mesi consecutivi il giorno 13 alla stessa ora. Nelle apparizioni successive la Ragazza vestita di luce, come la chiamano i pastorelli, parla loro delle sofferenze del suo Cuore Immacolato, causate dai peccati degli uomini, dice che Dio vuole ristabilire la devozione a tale Cuore affinché, chi la pratichi, possa ottenere la salvezza eterna e annuncia un segno miracoloso nell’ultima apparizione dove avrebbe anche svelato il Suo nome e la Sua identità. Venerdì 13 luglio viene rivelato ai fanciulli quello che costituirà il segreto di Fatima scritto da Lucia nel 1941 e nel 1944. Il segreto constava di tre parti: la prima era la visione dell’inferno e la rivelazione della volontà di Dio di stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria, l’annuncio di una guerra sotto il pontificato di Pio XII peggiore di quella in atto ormai alla fine e la persecuzione della Chiesa e del Santo Padre; la seconda parte del segreto riguardava la richiesta di consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria e la comunione riparatrice dei primi cinque sabati. La terza fu scritta da Suor Lucia il 13 gennaio del 1944 e riguardava la visione del Vescovo vestito di bianco (i pastorelli pensarono al Santo Padre) e altri vescovi, sacerdoti e religiose, religiosi salire su una montagna ripida sopra la quale c’era una croce di tronchi grezzi presso la quale il Santo Padre, attraversata una grande città mezza in rovina, veniva ucciso da un gruppo di soldati che gli sparavano vari colpi di arma da fuoco e frecce e allo stesso modo morirono gli altri vescovi, sacerdoti, religiosi e varie persone secolari. Sotto la croce due angeli irrigavano le anime con il sangue dei martiri. Alla fine dell’apparizione poi i bambini ricevono una preghiera da dire alla fine di ogni decina del rosario: “O Gesù mio! Perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in Cielo tutte le anime specialmente quelli che ne hanno più bisogno” . Francisco e Jacinta morirono 1919 e 1920. Lucia, pronunciò i voti religiosi il 10 dicembre 1928. Nel 1948 entrerà nel convento del Carmelo di Coimbra in Portogallo dove resterà fino alla morte avvenuta il 13 febbraio 2005. Lucia fu visitata altre volte dalla Vergine che, il 10 dicembre 1925, dopo averle mostrato il suo Cuore circondato di spine, conficcate dagli uomini che bestemmiano e sono ingrati, le disse: “Almeno tu prova a consolarmi e di’ a tutti che per cinque mesi, ogni primo sabato del mese, si confessino e si comunichino recitando un rosario e mi tengano compagnia per un quarto d’ora, meditando sui misteri del rosario allo scopo di alleviare il peso che porto. In cambio prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza delle loro anime.” Benedetto XVI nella sua visita a Fatima nel maggio 2010 ha affermato: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa» Sulla stessa linea ha poi ribadito: “Nel messaggio di Fatima bisogna tener distinte due cose: vi è da un lato un preciso avvenimento, rappresentato in forma di visione, dall’altro la cosa fondamentale della quale qui si tratta. […] Il punto è lasciare intendere un momento critico della storia: quello nel quale si scatena tutta la forza del male che si è cristallizzata nelle grandi dittature e che, in altra forma, agisce anche oggi. Si tratta poi della risposta a questa sfida. Questa risposta non consiste in grandi azioni politiche, ma ultimamente può giungere solo alla trasformazione dei cuori: attraverso la fede, la speranza, l’amore e la penitenza. In questo senso il messaggio di Fatima non è concluso, anche se le due grandi dittature sono scomparse. Rimane la sofferenza della Chiesa, resta la minaccia agli uomini e con essa permane anche la questione della risposta; rimane perciò anche l’indicazione che ci ha dato Maria. Anche ora vi sono tribolazioni. Anche oggi il potere minaccia di calpestare la fede in tutte le forme possibili. Anche oggi è perciò necessaria la risposta della quale la Madre di Dio ha parlato ai bambini (di Fatima).”